Come assumere un collaboratore domestico? (Guida completa)

Chi è un collaboratore domestico?

I lavoratori domestici sono tutti quei lavoratori che prestano il loro servizio per il funzionamento della vita familiare:

Più di due milioni di famiglie italiane – secondo i dati Censis – si avvalgono dell’aiuto di un collaboratore domestico, come ad esempio di una colf o di una badante.

Come assumere un collaboratore domestico?

1.Anzitutto bisogna raccogliere i documenti del lavoratore (diversi in base alla nazionalità, comunitaria o extracomunitaria):

2. Successivamente abbiamo la fase di accordo verbale e di discussione sulle condizioni contrattuali:

In questa fase, il datore di lavoro e il collaboratore domestico, si incontrano per discutere verbalmente sulle questioni lavorative:

3. In seguito la stipula del contratto e firma delle parti:

Il contratto di lavoro per l’assunzione di una colf o badante, deve essere redatto in duplice copia e sottoscritto da entrambe le parti, dovrà contenere diverse informazioni, quali:

4. Infine avviene la comunicazione dell’assunzione agli organi competenti:

La comunicazione di assunzione deve essere presentata all’Inps entro le ore 24 del giorno precedente (anche se festivo) a quello di instaurazione del rapporto di lavoro.

Il datore di lavoro, dunque, dovrà accedere all’area del sito Inps (home > servizi al cittadino > lavoro domestico > iscrizione rapporto di lavoro), oppure tramite CAF, patronati o commercialisti. e compilare la richiesta.

Deve comunicare i seguenti dati:

– dati del datore di lavoro e dati del lavoratore (nome, indirizzo, codice fiscale).
– elementi del rapporto di lavoro (retribuzione, orario, ecc..).

Inoltre se il collaboratore vivrà presso la casa del datore dovrà presentare entro 48 ore una comunicazione all’autorità locale di pubblica sicurezza (Questura/Commissariato o, se mancanti, in Comune), compilando e consegnando il modulo cessione di fabbricato o il modulo di comunicazione ospitalità.

Prestazioni occasionali svolte dai collaboratori domestici:

In questo caso per le collaborazioni non eccedenti le 280 ore annuali (per un compenso non superiore ai 2.500€) non è necessario far sottoscrivere un contratto; basta ricorrere al libretto famiglia, lo strumento con il quale si possono pagare le prestazioni occasionali svolte dai collaboratori domestici. Questi possono essere richiesti tramite la procedura telematica presente sulla piattaforma Lavoro Occasionale indicando il numero di singoli voucher che si intendono acquistare.

Ogni libretto è composto da un titolo di pagamento del valore uninominale di 10 euro da utilizzare per pagare una prestazione occasionale di durata non superiore ad 1 ora.

Quanto guadagnano i collaboratori domestici?

La tabella degli stipendi minimi di colf, badanti e baby sitter è stata aggiornata di recente, nel gennaio 2018. In base alle nuove disposizioni del ministero delle Politiche sociali i compensi variano in base all’inquadramento della colf stessa: si passa dai 4,57 euro ad ora previsti per un lavoratore convivente alle prime armi e zero anni di anzianità alle spalle alla tariffa oraria di 8,12 euro che spettano di diritto invece alle collaboratrici domestiche che vantano un’esperienza d’un certo livello.

Bisogna fare un discorso completamente diverso però nel caso in cui si voglia optare per una dipendente che viva in casa nostra ventiquattr’ore su ventiquattro: il compenso minimo mensile può in questo caso oscillare dai 629 ai 1200 euro, cifre da pattuire sempre e comunque sulla base dell’inquadramento contrattuale della colf.

Quali sono i rischi se si assumono collaboratori domestici in nero?

Il datore di lavoro che assume illegalmente sarà tenuto a pagare delle sanzioni salatissime

– una sanzione da 200 a 500 euro per omessa comunicazione all’INPS.
– una sanzione per il mancato pagamento dei contributi INPS, con un minimo di 3.000 euro (sanzione minima applicabile).

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