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Basta tasse fino a giugno – Consulenti e commercialisti del lavoro, in una nota che data il 24 marzo, hanno deciso di elencare delle proposte sia fiscali sia su un tema lavorativo per poter salvare le partita IVA.
Stop alle tasse almeno fino a fine giugno e 1.000 euro al mese!
Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, e di Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, hanno proposto una nota, e si trova una serie di interventi a sostegno delle PMI.
È necessario, inoltre, che vengano adottate delle misure di emergenza, importanti, per salvare le piccole imprese, spina dorsale dell’economia italiana.
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Stop tasse fino a giugno e 1.000 euro al mese:
Molto importante notare che l’ordine dei Commercialisti e quello dei Consulenti del Lavoro stanno lavorando insieme per venire poter aiutare le PMI per quanto riguarda le tasse.
Gli sforzi per quanto riguardano i risultati si trovano in una nota pubblicata il 24 marzo 2020, in cui possiamo trovar delle misure sia fiscali sia lavorative.
Ovviamente l’obiettivo principale sarà quello di poter dare sostegno a tutte quelle attività togliendo o diminuendo le tasse. Che per effetto delle misure di contenimento della pandemia del Coronavirus hanno dovuto abbassare le serrande fino a data da destinarsi. Non basta, insomma, la proroga delle scadenze fiscali così com’è stata pensata dal dl Cura Italia.
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Quali sono le proposte per togliere le tasse?
Le proposte sono quindi in un ambito fiscale dei commercialisti. Insieme ai consulenti del lavoro, hanno pensato, come la sospensione fino al 30 giugno 2020 dei termini di versamento.
Con rateazione dei pagamenti sospesi a partire da settembre 2020, relativamente a:
- Tributi ritenute contributi e premi assicurativi sia correnti che rateizzati, nonché al diritto annuale alle CCIAA;
- Somme dovute, anche in forma rateale, derivanti da avvisi bonari, accertamento con adesione, mediazione tributaria, conciliazione giudiziale, acquiescenza e definizione agevolata delle sanzioni;
- Entrate tributarie e non tributarie, anche degli enti locali, derivanti da cartelle di pagamento o ingiunzioni o avvisi di accertamento esecutivi, nonché relativi alla rottamazione dei ruoli e al saldo e stralcio;
- Termini procedimentali e processuali tributari;
- Procedure concorsuali, cautelari ed esecutive in corso.
Le misure choc non finiscono qui, perché le proposte prevedono anche:
- Il ripristino della possibilità di compensazione dei crediti per imposte dirette maturati nel 2019 anche prima della presentazione della relativa dichiarazione;
- Eliminazione della proroga di 2 anni dei termini di accertamento e riscossione relativi ai periodi d’imposta in scadenza nel 2020;
- Estensione ai professionisti iscritti in albi di tutte le misure di sostegno fiscale, per il lavoro e per la liquidità previste dal dl Cura Italia (come il credito d’imposta per gli studi professionali condotti in locazione, le indennità di sostegno al reddito, il bonus mutui ecc.).
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Coronavirus, ecco il piano per salvare le PMI:
Le proposte per le tasse che riguardano gli Ordini naturalmente includono anche i vari aspetti lavorativi:
- La creazione di un Ammortizzatore Sociale Unico, con codice unico “Covid-19”, da destinare adeguatamente al numero degli aventi diritto;
- Destinazione dell’A.S.U. a tutti i datori di lavoro a prescindere dall’ambito di applicazione;
semplificazione delle procedure di richiesta dell’A.S.U.; - Pagamento mensile diretto da parte dell’INPS delle somme calcolate per ogni lavoratore con bonifico bancario;
- Per il mese di marzo pagamento di un acconto di 1000 euro generalizzato per tutti i lavoratori ricompresi in tutte le istanze presentate, con saldo al mese successivo;
- Eliminazione di ogni vincolo legato all’iscrizione a Enti o Fondi, ad oggi preclusivo dell’accesso al sistema di integrazione salariale;
- Rinvio al 30 settembre 2020 del termine per la presentazione delle Certificazioni Uniche -prevista per il 31 marzo.
Sono inoltre convinti che solamente interventi di questa tipologia potranno servire alle famiglie, imprese e professionisti. Per poter far fronte alla gravissima crisi in atto, cominciata come sanitaria ma ora a tutti gli effetti anche economica e finanziaria.
“Siamo certi che il Governo, in momenti difficili come questo, farà il possibile, e anche più, per non lasciarli soli.”Questo il pensiero dei due Presidenti degli Ordini di commercialisti e consulenti del lavoro. È chiaro che ci vorranno ingenti risorse in ogni caso, sia che il Governo prenda spunto da queste proposte, sia in caso contrario.
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