Riforma cittadinanza italiana: Con il nuovo governo si ritorna a 2 anni!

Riforma cittadinanza italiana | Come abbiamo già detto in precedenza il nuovo governo giallo-rosso intende modificare la maggior parte dei provvedimenti approvati da Salvini.

Questo vale anche per la legge sulla cittadinanza. In questo articolo vi forniremo gli ultimi aggiornamenti.

Riforma cittadinanza italiana: Innovazioni in arrivo!

Un innovazione attesa già da un po’ dai cittadini stranieri residenti in Italia, è in arrivo!. Il 3 ottobre la Commissione Affari Costituzionali alla Camera prenderà nuovamente a riesaminare la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza interrotta nella legislatura di Renzi, con l’introduzione del ius culturae,

Riforma cittadinanza italiana: Ritorno a 2 anni!

Il Ex-ministero dell’Interno Matteo Salvini, nel suo decreto sicurezza aveva aumentato il periodo di attesa per acquisire la cittadinanza italiana e questo aveva causato tanti problemi sia a coloro che avevano già effettuata la domanda sia a coloro che intendevano farlo.

Ebbene sapere che il nuovo governo Giallo-Rosso ha deciso di ritornare alle vecchie osservazioni.

Il nuovo disegno di legge prevede per tutte le tipologie di cittadinanze (matrimonio, residenza, ius culturae..) un termine non superiore a ventiquattro mesi (2 anni) dalla data di presentazione della domanda di cittadinanza per la conclusione del procedimento.

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Altre innovazioni in arrivo: Acquisizione cittadinanza legata ad un percorso di formazione scolastica in Italia:

 “credo si possa lavorare per introdurre lo ius culturae, legando la cittadinanza alla positiva conclusione di un ciclo di studi, e non alla sola frequenza”.

Brescia

Ius Culturale: cosa significa e cosa cambia per il bambino:

L’idea di chi ha portato la proposta di legge alla Camera è quella di riconoscere il merito dei giovani stranieri che vanno a scuola e che si danno da fare.

Quindi, non una cittadinanza acquisita in automatico per il solo fatto di nascere nel nostro Paese ma ottenuta dopo un percorso di integrazione, come vedremo tra poco nel dettaglio.

Una delle possibili alternative allo Ius Sanguinis, e ora al vaglio alla Camera, è lo Ius Culturale, ovvero il “diritto legato all’istruzione“.

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In questo caso la legge dovrebbe passare attraverso il sistema scolastico italiano. La legge darebbe accesso alla cittadinanza anche ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e che abbiano superato almeno un ciclo scolastico (cioè le scuole elementari o medie).

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