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Pensione minima a 1000 euro – La campagna elettorale che si è svolta nelle scorse settimane, prima delle elezioni del 25 settembre 2022, è stata molto intensa in fatto di proposte da parte dei partiti.
Silvio Berlusconi, portavoce di Forza Italia e vincitore delle elezioni nella coalizione di destra, ha proposto di alzare a mille euro tutte le pensioni che si trovano al di sotto di quella soglia.
Ma questa pensione minima a 1000 euro, si può fare? Scopriamolo in questo articolo.
Pensione minima a 1000 euro: l’idea
Silvio Berlusconi ha quindi proposto di alzare i la pensione minima a 1000 euro mensili per tredici mensilità.
Berlusconi aveva già promesso durante il suo secondo governo (anni fa) l’innalzamento dei minimi delle pensioni a ben un milione di lire mensili per tutte le pensioni, ma nel momento in cui le promesse si tradussero in legge, fu necessario mettere delle limitazioni per evitare che il costo aggiuntivo fosse troppo elevato.
Ma tornando alla proposta per la campagna elettorale corrente, non è facile calcolare il costo che una misura di questo tipo avrebbe sulle casse pubbliche.
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Quanto costerebbe una pensione minima a 1000 euro all’Italia?
Sulla base dei dati disponibili dall’Inps (relativi al 2020), i pensionati che hanno un reddito fino al trattamento minimo (515,58 euro) sono ben 2,1 milioni; quelli invece fino a due volte il minimo (tra 515,59 e 1031,16 euro) sono 3,8 milioni.
Queste cifre, effettivamente, soprattutto in questo momento, sono molto basse.
Se si volesse portare la pensione minima a 1000 euro e aumentare il reddito pensionistico di tutti i percettori di pensione minima (già rivalutata a partire da novembre 2022 del 2,2 per cento per effetto del Decreto Aiuti Bis del governo Draghi), il costo della riforma verrebbe fuori sui circa 19,5 miliardi.
Se poi si aggiungono anche i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo (la maggior parte dei quali ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro) il conto sale a 31,2 miliardi.
La spesa per cui sarebbe davvero molto elevate, forse insostenibile.
Pensioni minime contro pensioni di vecchiaia
I minimi pensionistici hanno il compito molto difficile e importante di garantire standard di vita adeguati anche a chi nel corso della carriera lavorativa non sono stati in grado di accumulare abbastanza contributi per avere poi una pensione dignitosa.
Garantire minimi troppo elevati, come una pensione minima a 1000 euro, però, potrebbe portare a problemi di disincentivo al lavoro e in più rischia di rivelarsi anche poco equo. Perchè?
Secondo i dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni, l’importo medio delle pensioni liquidate dal Fondo pensione lavoratori dipendenti (che comprende la maggior parte dei lavoratori dipendenti, comprese le gestioni separate) sarebbe pari a circa 1475,78 euro mensili. Per gli autonomi il valore cala a 1021,24 euro mensili. Sono valori ancora più bassi di quello che ci aspetteremmo.
Pensione minima senza contributi
La pensione minima è l’integrazione al trattamento minimo che viene riconosciuta dallo Stato a tutti coloro che hanno una pensione di importo basso che viene elevato, quindi, a 515 euro mensili e per averla, si deve prima accedere alla pensione di vecchiaia.
Di fatto per avere diritto alla pensione minima occorrono almeno 20 anni di contributi.
E’ giusto un aumento della pensione minima a 1000 euro?
Al di là dei costi che un aumento di questo tipo porterebbe, già in questo momento lo Stato spende ben 21 miliardi all’anno in integrazioni pensionistiche per garantire i minimi a chi non ci arriva.
Sembra quindi un po’ inopportuno garantire a chi non ha versato i contributi necessari – anche se non sempre per scelta, come nel caso delle donne, a causa della maternità – un importo pari a due terzi della media della pensione di vecchiaia dei lavoratori dipendenti.
È evidente che la proposta di Silvio Berlusconi, come spesso avviene con molte promesse politiche una volta che si va eventualmente a governare, non prenderà forma nella misura in cui è stata descritta.
Sarebbe impossibile, insostenibile in questi termini.
Bisogna però ricordare che questo tipo di misure, oltre a rappresentare un costo molto elevato per le casse della previdenza sociale, sarebbe anche un trattamento sbagliato nei confronti di quei lavoratori che dopo aver versato un tanti contributi, si troverebbero ad avere diritto a una prestazione pensionistica pari o di poco superiore di una pensione minima a 1000 euro.
Ecco per voi un video per approfondire l’argomento della pensione minima a 1000 euro:
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