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Pensioni 2021– La nuova riforma pensioni! Si è parlato anche di aumento degli importi oltre alla quattordicesima più alta (e per più persone), nuove detrazioni anche per gli incapienti.
Le pensioni, i sindacati e il Ministero del Lavoro stanno attualmente lavorando ad una riforma che tra le tante misure dovrebbe portare anche ad un aumento dell’importo annuo degli assegni.
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Come poter recuperare il potere d’acquisto degli assegni ?
Effettivamente in questi giorni, la UIL ha fatto notare che a causa del blocco delle indicizzazioni, i pensionati negli ultimi nove anni hanno perso l’equivalente di una mensilità di pensione. Di conseguenza per i sindacati quindi, è arrivato il momento di recuperare il potere d’acquisto perso dagli assegni.
In uno dei numerosi incontri, che ha avuto luogo il 7 febbraio 2020, si è parlato di come poter ridare decoro agli assegni dei pensionati. Proprio per questo proposito i sindacati hanno avanzato una serie di proposte, come ad esempio quella che interessa la quattordicesima.
Proprio come in questi casi, così come per la pensione di garanzia a 780,00€. Il Governo ha fatto promessa di valutazione delle proposte, nell’attesa di capire meglio, quali saranno le risorse che potranno essere indirizzate alla riforma delle pensioni.
Passo dopo passo, quindi, la riforma delle pensioni 2021 si sta attuando, anche se in questo momento, siamo costretti a rimanere nel campo delle ipotesi. Vediamo allora quali sono queste proposte e come potrebbero influire sugli importi degli assegni.
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Aumento importo pensioni 2021: Cosa vogliono i sindacati?
Diverse sono le numerose proposte avanzate dai sindacati in vista di un aumento delle pensioni 2021:
- La prima dovrebbe teoricamente puntare ad una piena indicizzazione delle pensioni, con la l’occasione di poter rivedere anche il parametro di riferimento (che oggi è il paniere FOI che tuttavia secondo i sindacati non è rappresentativo delle spese affrontate dai pensionati).
- Come secondo punto, dovrebbe seguire una diminuzione della pressione fiscale che metterà a riguardo anche gli assegni pensionistici (e non solo i redditi da lavoro come successo con il taglio del cuneo fiscale). L’abolizione delle tasse che potrebbe vedere la luce già con la riforma dell’Irpef che il Governo ha annunciato per l’anno a venire.
- La terza proposta riguarda la quattordicesima: I sindacati richiedono un aumento dell’importo e l’estensione della platea dei beneficiari.
Ricordiamo, inoltre, che oggi questa è riconosciuta – contestualmente al cedolino di luglio – ai pensionati che hanno almeno 64 anni di età e un importo di pensione che non supera di due volte l’assegno minimo (inferiori quindi a 1.030€ circa).
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Pensioni 2021 più elevate grazie alle detrazioni:
In conclusione, per gli assegni pensionistici potrebbe esserci il riconoscimento di una serie di detrazioni per le categorie che fino oggi ne sono state escluse. Possiamo pensare per esempio agli incapienti (ovvero il contribuente che ha un reddito tanto basso da non doverlo dichiarare al fisco o che, in caso di dichiarazione, non può ottenere i benefici previsti per le detrazioni d’imposta) i quali al momento non ne possono usufruire.
Detrazioni, di conseguenza, per aumentare gli assegni della pensione nel 2021 pagando il minor numero di tasse. Una news che riguarderà anche coloro che già oggi possono beneficiare di agevolazioni fiscali per le pensioni, per le quali queste potrebbero diventare ancora più vantaggiose.
Per darvi un esempio, procedendo con una revisione delle stesse dando maggiore importanza agli anni di contributi e agli importi percepiti.
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