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C’è la sicurezza che nel 2021 ci sarà il reddito di emergenza? Scopriamolo insieme in questo articolo!
Nel 2021 ci sarà il reddito di emergenza?
Il Reddito di emergenza 2021 (Rem) è una misura contenuta nel decreto Rilancio per aiutare le famiglie in difficoltà.
Consiste in un sussidio da 400 euro, che può arrivare fino a 840 euro, e viene erogato per due mesi.
Per ottenerlo bisogna soddisfare una serie di requisiti e compilare il modulo sul sito Inps; non può richiederlo chi usufruisce già del Reddito di cittadinanza.
Vediamo come funziona il Rem, a chi spetta, e come fare la domanda sul sito Inps e quando arriverà agli aventi diritto.
Il decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede l’introduzione del Reddito di emergenza, la misura messa in campo per le famiglie in difficoltà in seguito alla crisi economica causata dall’epidemia di Coronavirus Covid-19.
Il Reddito di emergenza spetta a chi non ha beneficiato di altri incentivi economici previsti dal precedente decreto economico, a chi non usufruisce del reddito di cittadinanza o della Naspi, agli ex lavoratori in nero e ai disoccupati a cui non viene più erogata la Naspi.
Chi potrà usufruire reddito di emergenza nel 2021?
Non tutte le famiglie possono accedere al Rem; infatti per ottenere proroga rem 2021 bisogna avere i seguenti requisiti:
- Residenza in Italia;
- Valore del reddito familiare ad aprile 2020 inferiore a 400 euro;
- Patrimonio mobiliare dell’anno 2019 inferiore a 10mila euro (ma può salire a un massimo di 20mila euro con un incremento di 5mila euro per ogni componente oltre al primo, e fino a 25mila euro nel caso in cui ci sia un componente disabile);
- Isee inferiore a 15mila euro.
Spetta ai:
- Lavoratori precari;
- Lavoratori a chiamata, ad esempio quelli impiegati nel lavori veloci o fast job;
- Lavoratori irregolari;
- Disoccupati con Naspi e Dis-coll scadute;
- Lavoratori intermittenti.
A chi non spetta invece?
Viene escluso dal Reddito Emergenza 2021:
- Chi ha percepito o percepirà il bonus da 600 euro per gli autonomi;
- Chi ha nel proprio nucleo familiare un titolare di pensione (a eccezione dell’assegno di invalidità);
- Chi è titolare di un rapporto di lavoro dipendente con retribuzione superiore alle soglie previste dal sussidio;
- Chi percepisce il reddito di cittadinanza;
- Chi si trova in stato detentivo;
- In caso di mancato possesso dei requisiti, emerso in seguito a controlli successivi, il sussidio viene subito revocato e si potrà prevedere la restituzione di quanto ricevuto oltre a eventuali sanzioni.
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