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Green pass obbligatorio al lavoro: L’Italia, dal 15 ottobre, sarà il primo Paese europeo in cui non si potrà accedere in azienda, in ufficio, negli studi professionali e in qualunque altro luogo di lavoro, “dotato di un varco presidiabile”, senza esibire un valido green pass.
La bozza di decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2021, semplifica il perimetro di estensione del certificato verde optando per il principio universale dell’accesso ai luoghi di lavoro. Criterio che, di fatto, esclude solamente i pensionati le casalinghe e i disoccupati.
Green pass lavoro privato:
Sono tenuti a possedere e a esibire, dietro richiesta, i Certificati Verdi, coloro che prestano attività lavorativa nel settore privato. Il possesso e l’esibizione, su istanza, del Certificato Verde, sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro. Al pari del lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a dover salvaguardare il rispetto delle prescrizioni.
Green pass colf, badanti:
L’obbligo di Green pass varrà anche per colf, badanti o altri lavoratori che prestano un servizio all’interno di un’abitazione. A ribadirlo, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando a margine della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. “Anche l’abitazione è considerata in quel caso un luogo di lavoro e quindi la certificazione è richiesta, dovrà chiederla chi fa entrare i lavoratori in casa”, ha aggiunto il ministro.
Green pass Prezzi dei tamponi:
Si va verso un obbligo generalizzato per le farmacie di praticare prezzi calmierati per i tamponi. Il costo sarà pari a zero per chi non possa fare il vaccino, 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni. L’obbligo, viene spiegato, porterà a un incremento del numero delle farmacie che praticano i prezzi calmierati. Ma non è stata accolta la richiesta dei sindacati di tamponi gratis per tutti.
Niente licenziamenti senza green pass:
Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Cgil, Cisl e Uil e alcuni ministri avevano chiesto di rendere i tamponi gratuiti per tutti, ma la linea del governo ad ora resta contraria, perché il rischio sarebbe stato quello di disincentivare i vaccini.
Green pass controlli e sanzioni:
La violazione dell’obbligo di esibizione del certificato è punita con una multa che oscilla tra i 600 e i 1.500 euro e può essere ulteriormente aumentata in caso di contraffazione del green pass. Per i datori di lavoro che non abbiano verificato il rispetto delle regole e che non abbiano predisposto le corrette modalità di verifica è prevista, invece, una sanzione da 400 a 1.000 euro.
Green pass e la sospensione dal lavoro:
I lavoratori del settore privato che non seguiranno le prescrizioni normative, secondo il comma 6 dell’art. 2, verranno sospesi dalla prestazione lavorativa, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro. Per il periodo di sospensione non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato. In ogni caso i lavoratori mantengono il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre:
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