Decreto natale autocertificazione, Come ha sottolineato Conte:
“si esce con l’autocertificazione e si dice dove si sta andando”, in quanto, continua il premier, “il divieto è stato concepito come forte limite alla circolazione”.
Sarà necessario portarsi con sé il certificato quando si esce dalla propria casa durante le giornate rosse, ovvero dal 24 al 27 dicembre, il 31 dicembre, dall’1 al 3 gennaio e il 5 e 6 gennaio.
Durante questi giorni si potrà uscire solamente per ragioni di lavoro, salute e bisogno, che andranno definiti nel modulo da esibire in caso di controlli. Fra le necessità è inclusa la spesa.
Anche gli sportivi, dovranno uscire con la certificazione, ovvero coloro che fanno esercizio fuori casa o per chi va a messa.
Con la raccomandazione della Cei: la chiesa “dovrà essere ragionevolmente individuata fra quelle più vicine”.
Decreto natale autocertificazione per gli spostamenti:
Bisogna compilare l’autocertificazione quando si ha l’intenzione di uscire dalle 22 alle 5.
Anche qui i motivi sono solamente tre: necessità, salute e lavoro.
L’autocertificazione dovrà essere portato quando si fanno le visite da amici o parenti, ovviamente rientrando nei limiti in cui è permesso.
Anche nei giorni rossi e con un massimo di due persone.
Per colui che dovrà tornare a casa propria, dovrà giustificarsi con l’autocertificazione.
Nei giorni di zona arancione è vietato uscire dal Comune o, se si vive in un Comune al di sotto dei 5mila abitanti, superare la distanza dei 30 chilometri.
Coloro che dovranno farlo per motivi di lavoro, salute o necessità dovrà indicarlo nell’autocertificazione.
Nelle regioni, nei giorni arancioni rimarrà l’obbligo di giustificarsi con il modulo compilato se ci si trova fuori casa dalle 22 alle 5.
Sarà però possibile raggiungere le seconde case all’interno della propria Regione, anche durante i giorni rossi. In questo caso servirà il modulo compilato.
L’autocertificazione serve infine per tutti gli spostamenti che erano vietati anche prima del Decreto Natale del 18 dicembre.
Anche in questi casi bisognerà motivare le ragioni di salute, necessità o lavoro.
In determinate Regioni, come per esempio Veneto, sono in vigore ordinanze diverse, che andranno comunque rispettate anche se più restrittive.
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