Sommario
Le famiglie con figli potranno richiedere l’atteso bonus 150 euro a figlio fino a 25 anni! La richiesta deve essere inoltrata all’INPS e riguarda i nuclei familiari più numerosi.
Che cos’è il bonus 150 euro a figlio?
Il bonus 150 euro a figlio prevede un assegno di 150 euro per ogni figlio a carico fino a 18 anni e di 100 euro per figli dai 18 ai 25 anni che non abbiano ancora un reddito.
- 0-18 anni – 150 euro;
- 19-26 anni – 100 euro (a patto che il ragazzo sia ancora a carico dei genitori e non abbia un reddito complessivo Irpef al di sopra dei 2.840,51 euro annui, al lordo degli oneri deducibili).
A chi spetta il bonus 150 euro a figlio?
Si sarà in grado di ricevere il bonus per intero nel caso si avesse un reddito ISEE inferiore ai 30.000 euro mentre se l’ISEE è tra 30.000 e 50.000 euro il bonus si riduce progressivamente fino ad azzerarsi.
Le soglie aumentano inoltre al crescere del numero dei figli (5mila euro per ogni figlio ulteriore) e l’assegno verrebbe versato, con importi inferiori (circa 100 euro), fino al compimento del 26simo anno di età.
È quanto prevede il disegno di legge recante “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico”.
Come poter ottenere il bonus da 422 euro invece?
La richiesta deve essere inoltrata all’INPS e riguarda i nuclei familiari più numerosi.
Per ricevere l’assegno, bisogna dimostrare di possedere redditi ISEE inferiori rispetto a specifiche soglie.
L’aiuto dell’Ente previdenziale è rivolto alle famiglie che riscontrano problemi a far quadrare il bilancio mensile.
L’importo del bonus varia in base alle fasce di reddito; quando si matura il diritto a ricevere assegni dall’Ente fino a 422 euro per famiglie con figli.
E soprattutto di quanto diminuisce l’importo spettante in relazione alle diverse fasce di reddito?
Il riconoscimento e la determinazione dell’importo dell’assegno erogato dall’INPS avvengono tenendo conto della tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo stesso.
La prestazione è prevista in importi decrescenti per scaglioni crescenti di reddito e cessa in corrispondenza di soglie di esclusione diverse a seconda della tipologia familiare.
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