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Di Opzione Donna 2021 è la sola misura che era sicura di far parte della Legge di Bilancio 2021.
Si necessita anche di un rifinanziamento per poter essere operative anche per l’anno prossimo, cossi ché si possa garantire una flessibilità al sistema pensionistico italiano.
Per quanto riguarda l’Opzione Donna 2021, le lavoratrici sono abbastanza deluse in quanto speravano in una proroga di almeno due anni nella prossima Legge di Bilancio.
Però si proseguirà come successo negli scorsi anni.
L’espansione del diritto, avverrà solo per coloro che otterranno i requisiti per poter andare in pensione con Opzione Donna entro l’anno in corso.
Cos’è l’Opzione Donna e cosa prevede la Legge di Bilancio 2021?
L’Opzione Donna 2021 è un trattamento di pensione che viene emanata – su domanda dell’interessata – alle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato determinati requisiti entro la scadenza definita dalla legge.
Per il momento la data rimane fissa al 31 dicembre 2019 (termine indicato dalla Legge di Bilancio del 2020).
Però saranno in grado di accedere all’Opzione Donna solo le lavoratrici che optano per il sistema di calcolo contributivo delle pensione.
E così potranno accedere all’Opzione Donna 2021 solo accettando di subire una penalizzazione sull’assegno.
La Legge di Bilancio 2021 interverrà sul termine entro cui chi vuole accedere ad Opzione Donna deve maturare i requisiti indicati dalla legge.
Per essere più precisi, per ora, il nuovo termine è stato fissato al 31 dicembre 2020.
Coloro che desiderano ricorrere ad Opzione Donna, di conseguenza, dovrà per forza maturare i requisiti previsti entro la fine dell’anno in corso.
Opzione Donna 2021: chi può andarci?
A partire dall’anno prossimo, saranno in grado di accedere all’Opzione donna 2021 le lavoratrici dipendenti e autonome che soddisfano i requisiti previsti entro il termine del 31 dicembre 2020.
Ovviamente quanto viene previsto dallo schema generale del provvedimento di bilancio.
Con queste novità, si potrà entrare a a far parte della platea dei potenziali beneficiari di Opzione Donna 20201:
Lavoratrici nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1962;
Oppure nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1961 nel caso delle lavoratrici autonome.
Bisogna tuttavia ricordare che i requisiti per l’accesso ad Opzione Donna prevedono che:
- La lavoratrice dipendente deve aver almeno compiuto i 58 anni di età;
- La lavoratrice autonoma deve aver almeno compiuto i 59 anni di età;
- Per tutte e due vengono richiesti 35 anni di contributi (“ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata”);
- Inoltre, la lavoratrice dipendente deve aver cessato il rapporto di lavoro per fare domanda (requisito non richiesto per le autonome).
Tali requisiti dovranno essere maturati entro il 2020 per essere in grado di andare in pensione in anticipo del 2021.
A questo proposito, bisognerà ricordare che non è detto che anche il pagamento della prima rata di pensione ci sarà già a partire dall’anno prossimo.
Ciò, dunque, dipende dal tipo di lavoro, ma anche dalla data in cui vengono maturati i requisiti per il pensionamento.
Viene inoltre prevista una finestra mobile – ossia l’arco di tempo che passa dal raggiungimento del diritto alla decorrenza dell’assegno – molto ampia, in quanto pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le autonome.
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