Sommario
Ci sono veri tipi di contratto di affitto, vediamo quali siano le diverse tipologie e i vincoli che ci sono a riguardo.
Quale differenza c’è tra contratto di locazione e come funzioni la registrazione e la disdetta di un contratto di affitto.
Contratto di affitto e contratto di locazione: che differenza c’è?
Il contratto di affitto è quello di locazione, hanno lo stesso obiettivo nel linguaggio comune.
Ma nella realtà hanno due significati ben diversi tra di loro.
Si dice contratto di locazione quando il proprietario di un immobile lo cede momentaneamente a un altra persona per un’attività commerciale.
Mentre, si parla di contratto di affitto quando, un proprietario cede un proprio bene come ad esempio un terreno o casa.
La cosa che li accomuna che per entrambi i contratti occorre un pagamento regolare di una somma, ovvero, un canone.
Contratto affitto transitorio:
La parte che li accomuna, oltre al pagamento è il vincolo della durata.
Nel contratto di affitto di un immobile a scopo abitativo, la durata può essere di 4 anni con possibile rinnovo di altri 4 anni.
Ma può anche essere di 3 anni con un altro rinnovo automatico di 2 anni.
Per il contratto ad uso commerciale, esso deve essere di una durata minima di 6 anni con un altro rinnovo di 6 anni.
Per l’affitto di un terreno agricolo, la durata minima è di 15 anni.
Ricordiamo che si può anche optare per un contratto transitorio con una durata tra 1 e 18 mesi.
Disdetta contratto affitto:
Per quanto riguarda l’inquilino, ma non vale per il proprietario, è possibile recedere prima della scadenza.
Comunemente è specificato nel contratto quanto tempo occorre presentare la disdetta prima di lasciare la casa.
Di solito è precisato dal contratto stesso quanto tempo prima bisogna presentarla per poter lasciare l’immobile in locazione liberi da obblighi (3 mesi, 6 mesi e così via).
Se ci dovesse essere interruzione anticipata del contratto, ci sarà il pagamento di una tassa di registro di 67 euro.
Registrazione contratto affitto:
Qualsiasi contratto di locazione che abbia la durata al di sopra dei 30 giorni, deve essere obbligatoriamente registrato all’Agenzia delle Entrate.
La registrazione del contratto prevede che ci sia un versamento della tassa di registro.
Per gli immobili abitativi è fissata al 2% del canone annuo per ogni anno previsto dal contratto.
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